Torna Joël Dicker con il nuovo libro La scomparsa di Stephanie Mailer a testimonianza della sua grande abilità di narratore. Nonostante il numero delle pagine, La scomparsa di Stephanie Mailer è senza dubbio il libro più letto dell’estate 2018. Le sue 704 pagine si leggono con voracità per arrivare il prima possibile alla fine, fine a cui si arriva dopo aver conosciuto i lati più intimi dei tanti personaggi e aver vissuto, in modo coinvolgente, i vari colpi di scena che, soprattutto nella parte finale, provocano forti emozioni in chi legge.
La storia de La Scomparsa di Stephanie Mailer è ambientata ad Orphea, una città immaginata dall’autore negli Hamptons, vicino a New York. La data da tener presente è il 30 luglio 1994, il giorno in cui la città stava per inaugurare il suo primo festival teatrale. Tutti gli abitanti di Orphea avevano grandi aspettative sull’evento: speravano in un cospicuo movimento di gente che avrebbe potuto portare a un incremento non solo nella cultura locale ma soprattutto nell’economia.
Ma il 30 luglio 1994 è anche la sera in cui vengono scoperti quattro cadaveri di persone assassinate: l’intera famiglia del sindaco in carica Gordon e una giovane donna, Meghan Paladin, che in un parco, nelle vicinanze, stava facendo jogging. Le indagini vengono affidate a due giovani agenti JesseRosenberg e Derek Scott che portano a termine con successo il loro lavoro. Questa esperienza, per loro, non è felice perché segnata da eventi tragici che condizioneranno per sempre le loro vite.Dopo 20 anni Jesse e Derek sono costretti a ripensare al caso mettendo in discussione tutto il lavoro svolto nel 1994. Questo avviene perché ad Orphea si trasferisce Stephanie Mailer, una capace giornalista di trentadue anni, che insinua nella mente del capitano Jesse Rosenberg che il caso del quadruplice omicidio in realtà non è risolto e, molto probabilmente, è stato incriminato un innocente. La risposta, afferma Stephanie Mailer, all’epoca era sotto gli occhi dei due detective ma loro non avevano saputo vederla.
Ma più rimuginavo sul fascicolo, più mi confermavo nell’idea che quell’indagine era una delle più solide che avessi mai svolto nella mia carriera: gli elementi c’erano tutti, e le prove a carico dell’uomo ritenuto responsabile del massacro erano schiaccianti. Derek e io avevamo lavorato con estremo rigore e meticolosità. Non c’era nessun punto debole. Come avremmo potuto sbagliare il colpevole?
Il 23 giugno 2014, dopo aver parlato con il capitano Jesse Rosenberg, Stephanie Mailer scompare. Jesse Rosenberg non riesce a staccarsi dalle indagini e coinvolge il suo ex collega Derek Scott, che nel frattempo si era allontanato dal lavoro operativo. Partecipa alle indagini anche Anna Kanner, vice comandante della polizia di Orphea. La storia prosegue attraverso la voce di tanti personaggi che affollano il libro e la città di Orphea nei giorni di attesa all’inaugurazione del festival. La trama si complica, le loro vite si intrecciano ma non ci perdiamo nel caos perché l’abilità del narratore è di altissimo livello e con facilità riesce a tenere tutto questo materiale caotico sotto controllo.
E così conosciamo Kirk Harvey, poliziotto misteriosamente sparito dopo il quadruplice omicidio, che viene ripescato da Jesse Rosenberg nella sua nuova vita mentre tenta di sfogare le sue frustrazioni in una forma d’arte teatrale piuttosto discutibile. Steven Bergdorf, grottesco direttore di una rivista letteraria di New York, completamente allo sbando come uomo perché è in balia dei capricci di una giovane amante.
A volte mi dicevo che ero debole. Ma come tutti i maschi in fondo. Se il buon Dio ci aveva dato un paio di coglioni, l’aveva fatto perché non ne avevamo.
Alan Brown, sindaco in carica nel 2014, che impersona qui la figura del politico per eccellenza che cerca in ogni modo di mantenere il potere; quel potere che, dopo la morte del sindaco Gordon, era riuscito a ottenere. Continuando a leggere La scomparsa di Stephanie Mailer conosciamo la storia di Jerry Eden, presidente di un’importante emittente televisiva e di sua figlia Dakota che, ancora adolescente, è già fortemente segnata dalle tragedie della vita. Fra tutti spicca Meta Ostrovski il critico letterario del New York Literary Magaazine, personaggio dalle tante sfaccettature che dall’alto del suo giudizio è affascinato dallo svilupparsi delle indagini, vorrebbe raccontare tutto in un romanzo poliziesco ma non lo fa perché lo ritiene un genere di livello troppo basso.
Il problema è che nella scala del rispetto riconosciuto ai generi letterari, in cima c’è il romanzo incomprensibile, poi c’è il romanzo intellettuale, quindi il romanzo storico, dopo il romanzo generico e solo in fondo, in penultima posizione, prima del romanzo rosa c’è il poliziesco.
E se proseguiamo nell’elenco dei personaggi possiamo elencare Darla Scott, moglie di Derek; Natasha Darrinski, fidanzata di Jesse; i nonni di Jesse; Charllotte Brown, moglie del sindaco Alan; Samuel Paladin, marito della vittima Meghan; Ted e Silvia Tennenbaum, proprietari dell’Athena cafè, un locale molto frequentato di Orphea; e Michael Bird, direttore del giornale locale Orphea Chronicle. E poi ancora gli agenti della polizia locale e i mariti e le mogli di tutti i personaggi già citati. Insomma un mondo al completo.Tutti quanti prendono la parola nei vari capitoli e raccontano la storia alternandosi e svelando, dal loro punto di vista, le parti più intime della loro anima.
Alla fine prendiamo fiato. E quello che rimane, dopo aver letto l’ultima parola de La scomparsa di Stephanie Mailer, è un po’ di tristezza per il fatto di dover lasciare i personaggi che avevamo imparato a conoscere in modo approfondito e sicuramente un forte dispiacere per essere usciti da un mondo che, anche se inquietante perché ci sono diversi omicidi e spesso le situazioni non sono come appaiono, era diventato parte della nostra vita e quindi è innaturale abbandonare.
L’arrivo nelle librerie de La scomparsa di Stephanie Mailer, pubblicato dalla casa editrice La nave di Teseo, segue gli altri libri dello stesso autore La verità sul caso di Harry Quebert e Il libro dei Baltimore. Tanto lavoro a testimonianza del fatto che Joël Dicker, a soli trentadue anni è uno degli autori più geniali e più interessanti del panorama letterario contemporaneo.