May 26, 2020
LA VERSIONE DI WOODY: A PROPOSITO DI NIENTE

Dopo due mesi di lockdown finalmente sono tornata in libreria per vedere i nuovi titoli appena arrivati. Si ricomincia finalmente!!!

Tra i tanti libri interessanti, inizio con quello che probabilmente avrà un impatto maggiore sul pubblico: A proposito di niente, l’autobiografia di Woody Allen, un libro imperdibile sia per gli appassionati di letteratura che per gli appassionati di cinema.

A proposito di niente

Il percorso di pubblicazione è stato problematico ma alla fine, dopo lunghe e riservate trattative, il libro è uscito in Italia grazie alla casa editrice La Nave di Teseo, conta quasi 400 pagine, con un costo di 22,00 euro.

La copertina, disegnata da Tullio Pericoli, spicca negli scaffali tra gli altri libri: su uno sfondo giallo brillante troviamo, addirittura in tridimensione, i famosissimi occhiali di Woody Allen che incorniciano il suo sguardo; la famosa montatura nera pesante, che ci induce a pensare a lui come a un intellettuale ebreo e colto.

La dedica è per l’attuale moglie Soon-Yi. Solo poche parole che testimoniano il profondo legame che li lega.

A Soon-Yi, la migliore. Pendeva dalle mie labbra e poi mi ha avuto in pugno.

E quando gli hanno chiesto di spiegare il titolo, ha risposto che tutto il libro, e la storia contenuta, riguarda qualcosa di poca importanza, riferendosi in modo evidente alla sua vita.

 

L’autobiografia

Sicuramente Woody Allen conosce molto bene la materia di cui tratta. Con la sola forza delle parole, la rende accattivante, divertente e la trasmette sapientemente ai lettori creando un’opera di valore; un’opera che sicuramente avrà risonanza mondiale, capace di andare oltre il puro e semplice narcisismo di chi scrive.

Con una prosa incalzante porta avanti un lungo monologo e si rivolge direttamente ai lettori coinvolgendoli, chiamandoli in causa per non perderli durante il racconto utilizzando interventi diretti del tipo: Cosa stavamo dicendo? Oppure: Dove eravamo rimasti?

Senza ordine in modo che a prima vista può sembrare confusionario, con frequenti balzi in avanti e indietro nel tempo, racconta di sé, del suo lavoro, dei suoi amici, delle donne che ha amato e dei suoi figli, fotografando i vari momenti della sua vita e il mondo dello show business fino ad oggi.

E leggendo, pagina dopo pagina sembra di vederlo, sembra di sentire la sua voce, lo stesso tono spesso ironico, insicuro e sprovveduto per quanto riguarda o rapporti umani, lo stesso ritmo che ritroviamo nei suoi film. Le parole sono giuste, mai offensive, a volte emotivamente forti; il suo lungo flusso di coscienza è facile da leggere, ci prende e ci tiene incollati alle pagine fino all’ultima parola.

 La storia

 Woody Allen, il cui vero nome è Allan Stewart Konigsberg, nasce il primo dicembre 1935 da due genitori molto diversi tra loro:

 ...due persone che non c'entrano niente una con l’altra, come il protagonista di Bulli e Pupe e Hannah Arendt: non c’era nulla su cui andassero d’accordo, a parte Hitler e le mie pagelle. Eppure, malgrado i massacri verbali, rimasero sposati per settant’anni… ciononostante sono sicuro che a loro modo mi amassero.

La madre, racconta, era una donna dolce e gentile ma non  molto bella infatti lui la ricorda somigliante a Groucho Marx. Era comunque la parte più affidabile della famiglia, anche se meno divertente del padre che, da grande donnaiolo che era, spudoratamente viveva svolgendo lavori saltuari spendendo al di sopra delle sue possibilità.

Woody cresce in una famiglia ebrea, numerosa, allargata, prevalentemente femminile, nella Brooklyn degli anni quaranta, vivendo amato e tranquillo ma sorprendentemente nevrotico. E dopo otto anni dalla sua nascita, precisamente lo stesso giorno e lo stesso mese, arriva l’amata sorella.

Non so da dove venissero queste fantasie tremende. Come ho detto erano tutti gentili e affettuosi.

Ribadisce più volte, nel corso della narrazione, di essere stato spesso confuso con un intellettuale. Nega decisamente e più volte di esserlo. Le sue passioni , da ragazzo, erano piuttosto la magia, il baseball e le storie di gangster. Si avvicinerà alla cultura più tardi, e inizia a leggere romanzi o saggi, solo per frequentare ragazze di un certo tipo. Leggere libri, spiga ancora meglio in un’intervista rilasciata a La Lettura, non è al numero uno dei miei piaceri, ma è necessaria  per sopravvivere decentemente a questo mondo.

Certo, porto un paio di occhiali con la montatura nera, e suppongo che siano loro a tenere viva questa leggenda, in combinazione con il talento di appropriarmi di citazioni di testi eruditi che vanno al di là della mia comprensione ma che possono essere usati nel mio lavoro per dare l’impressione di essere più colto di quanto non sia.

A Woody giovane uomo piacevano tanto le ragazze.

Di loro mi piaceva tutto. Apprezzavo la loro compagnia, mi piaceva la loro anatomia e il suono delle loro risate e volevo passare tempo con loro…

La passione per il cinema nasce nell’infanzia grazie alla vicinanza della cugina Rita che lo portava con sé alle proiezioni. È in questo periodo che inizia quel nutrimento  culturale che continuerà ad alimentare per sempre. La passione per il cinema si accompagnerà poi a quella per la musica e, intensificandosi e mescolandosi, convergerà nel suo gusto artistico, inconfondibile, che ha a che fare con quell’eleganza che troviamo in tutti i suoi film migliori.

Pur essendo un pessimo studente, ha sempre amato scrivere e inventare storie. Da giovanissimo inizia a scrivere per gli altri, esclusivamente battute.

E presto diventai un aspirante comico, un aspirante illusionista, un aspirante giocatore di baseball e un aspirante jazzista.

Il lavoro, fin da giovanissimo ha un posto centrale nella sua vita. Inizia a entrare nel mondo dello show business come autore, poi farà un salto di qualità salendo sul palco per recitare le sue battute. Ha la fortuna di incontrare le persone giuste da cui riceve consigli importanti che, uniti alla sua voglia di sperimentare, al suo talento e alla sua diligenza, lo fanno crescere e progredire .

 Così imparavo a scrivere e ciò significava mettersi alla tastiera alle nove di mattina e staccare alle sei, dopo ore e ore di duro lavoro.

Ancora giovanissimo si sposa con Harlene una giovane e ricca studentessa di filosofia. Ma il matrimonio durò solo qualche anno, anche se si amavano probabilmente nessuno dei due era consapevole di quello a cui andavano incontro.

 …non avevo idea di cosa fosse l’amore, di cosa dovessi e non dovessi aspettarmi, di cosa fosse necessario.

Non abbandona mai l’impegno e il rigore nel lavoro continuando ad aggiungere successi e inciampando qualche volta. Parla di tutte le persone che ha incontrato nel mondo del cinema, uomini o donne che fossero, di alcuni  ne parla con sincera ammirazione e affetto.

Tanto lavoro e un carattere determinato e non conflittuale hanno senza dubbio determinato il suo meritato successo.

Il lavoro è stettamente legato alle donne della sua vita, a loro si ispira per creare i personaggi dei suoi film. Dopo Harlene arriva Luoise Lasser, donna bellissima. Di lei s'innamora nonostante i suoi evidenti problemi psicologici. Da uomo innamorato Woody non li vuole vedere e stanno insieme tra alti e bassi per otto anni prima di sposarsi. Definisce questo periodo Il tormento e l’estasi, riferendosi al noto romanzo di Irving Stone sulla vita di Michelangelo Buonarroti.

In quegli otto anni di montagne russe, lei mi tradiva, seguiva varie diete, entrava e usciva da varie cliniche, faceva ampio uso di marijuana, psicofarmaci e droghe meno legali…

Intanto la sua carriera di stand up commedien va sempre meglio e, davanti ai locali dove si esibisce, iniziano a formarsi le code. Super concentrato, lavora e lavora senza mai smettere, neppure quando gli dicono che il presidente Kennedy è stato ucciso.

Successivamente abbandona i monologhi e inizia a scrivere commedie, alcune delle quali di gran successo.

Nonostante la sua riluttanza a prendere gli aerei, il lavoro gli offre l’opportunità di viaggiare: vede Londra e si innamora di Parigi, e di Roma.

Ed ecco che ad un certo punto arriva il cinema con determinazione nella sua vita. Un lavoro difficile che lo assorbe completamente anche perché vuole sempre avere il controllo totale sul lavoro.

Bellissime sono le pagine dedicate al cinema dove racconta l’idea da cui nasce una storia, le problematiche di realizzazione e il rapporto con i collaboratori, attori o tecnici che fossero. Li cita tutti, famosi e meno famosi, da Prendii soldi e scappa, Provaci ancora Sam fino al film che sta scrivendo e deve ancora realizzare.

 Il divertimento risiede nel lavoro che uno fa. Il resto sono tutte scempiaggini.

 Tra le donne che lo hanno accompagnato in passato, affettivamente e lavorativamente, le parole più belle le dedica a Diane Keaton.

 A quell’epoca risalgono i miei ricordi più cari.

 La definisce una donna illuminante, con delle fragilità nascoste. Dopo la fine del loro amore restano grandi amici.

 Ci sono personalità che illuminano una stanza, la sua illuminava un viale.

 Il dolore più grande

E poi arriva il momento di Mia Farrow. Quando si sono conosciuti lei aveva già sette figli, tre suoi e quattro adottati. Si rimprovera il fatto che, poichè innamorato e forse troppo concentrato sul lavoro, non riesce a vedere i segnali di pericolo che incombono su di lui. Non si sposano né convivono ma portarono avanti un felice sodalizio lavorativo che accresce ancora di più la voglia di negare qualsiasi problema.

 Se sei innamorato e non vedi i problemi. Cadi nella negazione più totale. Non cogli i segnali di pericolo.

Come tante altre storie d'amore anche i loro sentimenti cambiano ma comunque rimangono insieme continuando a farsi compagnia.

Ad un certo punto tutto precipita: Mia viene a conoscenza della relazione tra Woody e la figlia adottiva di lei Soon-Yi e, da donna ferita probabilmente con qualche problema psicologico, organizza la sua vendetta. Mette in moto una straziante macchina del fango con alti costi psicologici ed economici per tutte le persone coinvolte, soprattutto i minori.

Ora, questa faccenda è talmente sottile e allo stesso tempo complicata che vorrei approfondirla con persona esperta in materia. Dal punto di vista letterario queste sono le pagine più dolorose del libro; qui Woody riconosce le sue leggerezze ma difende anche la sua innocenza con determinazione portando anche l'evidenza dei fatti;  fatti che sono a conoscenza di tutti. Mia accusa Woody di aver molestato la figlia adottata da entrambi Dylan.

Non ho mai toccato Dylan, non ho mai fatto nulla che potesse essere anche solo lontanamente scambiato per una molestia. Siamo davanti a una totale invenzione dall’inizio alla fine, in ogni minimo dettaglio…

 E ancora

 Non c’è stato alcun processo. Non sono mai stato accusato di nulla perché, com’è stato chiaro agli inquirenti, non è successo nulla.

 A causa dell’importanza delle parti in causa fu subito chiaro che la faccenda non si sarebbe sgonfiata tanto facilmente.

Improvvisamente Woody si trova in tribunale, davanti a giudici, avvocati, psicologi infantili, detective privati, per difendersi di una cosa che non aveva fatto e si sente vittima di una vera e propria caccia alle streghe.

E comunque dopo questo episodio il suo lavoro negli Stati Uniti sarà boicottato e nell’ambiente del cinema americano si formano  due partiti:  chi sta con Woody e chi sta con Mia.

Sottolinea più volte nel corso del racconto l’autenticità sui suoi sentimenti per Soon-Yi che sposa poco dopo e il cui matrimonio, celebrato a Venezia, dura già da vent'anni, con la felice adozione di due figlie. Per lei ha solo parole di amore, stima e ammirazione.

 …in seguito avrei capito che lei era un diamante allo stato grezzo.

A proposito di niente è il romanzo della vita di Woody Allen che ci fa conoscere a fondo questo artista, in Italia conosciuto solamente per i suoi film più famosi. Leggendo ripercorriamo i suoi successi ed è impossibile non vedere il rigore e l'impegno che, fin dalla giovane età ha messo nel suo lavoro; impegno che lo ha portato ad una potente creatività espressa grazie alla sua abile scrittura. 

Concluderei con una suo pensiero che, secondo me, lo rappresenta completamente; una frase dove c'è la saggezza della sua età, l'ironia, e la sua proverbiale ipocondria.

A 84 anni, ho poco da perdere non importa se sarò ricordato come regista o come pedofilo. Chiedo solo che le mie ceneri vengano sparse vicino a una farmacia, mi sono sempre sentito al riparo vicino a una farmacia che può soddisfare le mie ricette.

Buon divertimento e arrivederci alla prossima lettura

Paola