October 11, 2022
ANCORA UN BEST SELLER PER JOËL DICKER. "IL CASO DI ALASKA SANDERS".

Joël Dicker è un giovane autore francofono che è nato e vive a Ginevra. Il successo lo raggiunge nel 2013 con il romanzo La verità sul caso Harry Quebert, romanzo che ha avuto un successo internazionale dopo essere stato tradotto in 33 lingue e dal quale è stata tratta anche una fortunata serie TV in dieci puntate. Anche tutti i romanzi che ha scritto successivamente sono best seller. Nel 2022 pubblica in Italia con La nave di Teseo Il caso di Alaska Sanders che si può considerare senza ombra di dubbio uno dei libri più venduti.

Il caso di Alaska Sanders è un cold case, cioè un’ inchiesta su un delitto avvenuto anni prima che non è mai stato completamente compreso o risolto. La storia inizia il 3 aprile 1999, quando viene trovato sulle rive di un lago, il corpo, straziato da un orso, di una giovane donna di 22 anni. Nonostante la situazione drammatica e raccapricciante, è evidente che la ragazza è vestita elegante, come se dovesse andare a un appuntamento romantico.

Alaska Sandres, racconta Joël Dicker, è originaria di Salem nel Massachusset e si è trasferita a Mount Pleasant come gesto di ribellione contro i suoi genitori. Qui lavora in una stazione di servizio ma il suo sogno è quello di trasferirsi o a New York o a Los Angeles e diventare attrice. In città vive con il suo ragazzo Walter Carrey, un ex marines che si porta dietro una certa instabilità psicologica, dovuta alle esperienze di guerra, che a volte sfocia nella violenza. La vita di Alaska Sanders sembra felice e in città è ben voluta da tutti. Ma dopo nove mesi viene trovata morta ammazzata, nella condizione sopra descritta.

A Mount Pleasant, fino all’omicidio di Alaska Sanders regna un certo quieto vivere e serenità. Parliamo di una piccola cittadina incantevole e immersa nella natura nel New Humpshire, al confine con il Maine, a pochi chilometri dal Canada. Come tante altre città di provincia americane si sviluppa lungo la via principale ricca di negozi e con tanti alberi che per quanto riguarda Mount Pleasant sono aceri. Ci racconta Joël Dicker che le persone che la abitano amano il pettegolezzo e si interessano alle vite degli altri in modo a volte eccessivo. Un fatto come un omicidio sconvolge la tranquilla e a volte monotona routine quotidiana perché tutti, bene o male, rimangono coinvolti, direttamente o indirettamente.

È proprio questo il punto che maggiormente interessa l’autore, non tanto l’omicidio in sé, che considera solamente un fatto. E ancora, quel che per lui è veramente intrigante non è tanto il motivo per cui è stato commesso l’atto, quanto piuttosto le conseguenze sulle persone che sono state coinvolte: la famiglia della vittima, il datore di lavoro, gli amici, la vita dei poliziotti che hanno indagato.

L’indagine - Dopo dieci anni il poliziotto Perry Gallhawood e lo scrittore Marcus Goldman riaprono l’inchiesta. Sono due personaggi che i lettori appassionati di Joël Dicker già conoscono perché entrambi sono presenti nel libro precedente La verità sul caso Harry Quebert.

I due sono una coppia strana ma dal punto di vista narrativo ben equilibrata. Perry Gallhawood è sergente della squadra omicidi della polizia di stato del New Humpshire. È un tipo attento che non giudica mai le situazioni prima di avere in mano le certezze. Marcus Goldman è uno scrittore diventato molto famoso all’età di 26 anni e ora è una vera star della letteratura americana. Il successo è arrivato all’improvviso nella sua vita destabilizzandolo, poi ha imparato a conviverci.

Già nel libro La verità sul caso Harry Quebert lo scrittore aveva condotto le indagini con il poliziotto.

È stato lei a convincermi scrittore. Lei e la sua abnegazione del cazzo. Il suo insopportabile senso di giustizia la sua incredibile ostinazione di rompiballe. Ho finito per riprendere in mano il dossier e affronterò il cataclisma che ne deriverà.

Sull’argomento ha dichiarato Joël Dicker in un’intervista:

Penso che questo duo poliziotto – scrittore permetta al lettore di identificarsi con lo scrittore, di condurre un’indagine come fosse davvero lui a condurla, con il poliziotto che in qualche modo la legittima.

L’indagine è complessa e il materiale che il lettore ha a disposizione è tanto: intrecci, colpi di scena, continui collegamenti interni al libro ma anche con i libri scritti in precedenza dall’autore svizzero. Un racconto che gioca su differenti piani narrativi ben gestiti ma che richiedono attenzione e una lettura curata.

Il risultato è un romanzo avvincente, originale e molto contemporaneo ma è anche un romanzo che ci facapire quanto sia difficile affrontare e vivere la vita, per i continui legami con il passato e per le ferite che con difficoltà tentiamo di guarire ma non sempre ci riusciamo.

Il finale Il caso di Alaska Sanders, come tutti gli altri libri di Joël Dicker ha un finale inimmaginabile e sorprendente. Questo fa sicuramente parte della sua modalità di scrittura. L’autore che ha infatti più volte affermato che quando scrive prova un grande stimolo nel non avere piani e scoprire il libro mano a mano; ha più volte anche sottolineato la grande importanza che gli editori hanno nella gestione commerciale del libro. Lui si considera molto fortunato per aver incontrato Bernard de Fallois che è stato il suo maestro e  padre del suo successo editoriale. Bernard de Fallois ha espresso ancora in vita il desiderio che la casa editrice da lui fondata e gestita negli anni, chiudesse dopo la sua morte. Convinto di non trovare più nessuno alla sua altezza, Joël Dicker ha pensato di aprirne una di sua proprietà per portare avanti la sua idea di letteratura, molto vicina a quella del suo maestro. Riporto qui sotto le parole che introducono il catalogo sul sito della Rosie & Wolfe perché le condivido completamente.

"C’est parce que je suis convaincu du pouvoir de la littérature que j’ai eu envie de créer ma propre maison d'édition, autour des lecteurs, autour de la lecture, autour de l'écriture. Une maison dont la devise est simple : faire lire et écrire." Joël Dicker

È perché sono convinto del potere della letteratura che ho avuto voglia di creare una mia casa editrice, per i lettori, per la lettura, e per la scrittura. Una casa editrice il cui motto è semplice: fare leggere e scrivere. Joël Dicker.

 

Alla prossima lettura

Paola