La sua voce è profumo è il titolo del profumato libro di Giovanna Zucconi pubblicato da Oscar Mondadori. Risultato di un lungo lavoro, è un modo per parlare di una passione che si è trasformata in una nuova professione. Da giornalista culturale Giovanna Zucconi è oggi imprenditrice: coltiva piante profumate e crea profumi.
Per definire che cosa è un profumo nella nostra società, Giovanna Zucconi ricorre alla musica. È come un accordo musicale, spiega, costruito con note alte, note medie e note basse. Tutte insieme creano un profumo. Qualcosa di artificiale quindi, creato da esperti che si ispirano e basano il loro lavoro sulle essenze della natura. Oltre ad essere la somma delle sue esperienze lavorative, La sua voce è profumo è soprattutto un invito a riflettere sul senso olfattivo, oggi forse surclassato da quello visivo. Questa esperienza, a molti sconosciuta o forse solo accantonata, è emotivamente molto profonda perché permette di comprendere oltre le apparenze. Se camminare è quell’attività rilassante e benefica per l’organismo umano che non solo fortifica il corpo ma arricchisce anche l’anima attraverso la meditazione, questo libro – e così lo ha definito l’autrice stessa - è una passeggiata letteraria, un girovagare tra le pagine profumate di romanzi e poesie. Il risultato è una profonda e ricca ricerca fatta di letture e riletture, classiche o contemporanee, che ha come obiettivo quello di scoprire come gli scrittori hanno usato le loro parole per evocare profumi, odori e puzze.
Il punto di partenza è la potenza narrativa fortissima del profumo che, senza bisogno di parole, ti racconta tutto di un ambiente o di una persona. Ma non solo. Il profumo può parlare d’amore e di eros, può permettere di riconoscere o non riconoscere una persona o un luogo, può parlare di razzismo o di classismo, può parlare di morale o di religione. E questo, sottolinea Giovanna Zucconi, gli scrittori lo sanno bene e utilizzano queste conoscenze nelle loro opere. Diversi sono i libri citati dall’autrice che avevo già letto, alcuni anche più volte, ma in questo caso sono stata condotta a concentrare la lettura su un elemento che le altre volte forse avevo trascurato: ciò che evoca un profumo o un odore, magari anche cattivo, e la sua importanza nella descrizione o nell’evoluzione della storia.
“Qui c’è un odore altrui”, afferma Don Abbondio dopo essere entrato nella sua casa saccheggiata dalle truppe straniere. Poche parole, dopo essere stati aggrediti da una strana sensazione odorosa, per trasmettere quel senso di spaesamento provato dal povero curato appena entrato nella casa dove aveva sempre abitato ma che ora sentiva meno sua perché era stata devastata da sconosciuti.
Il libro più famoso sull’argomento è senza dubbio Il profumo di Patrick Suskin, ambientato nella Parigi del 1700, una città dove le condizioni igieniche erano ben lontane da quelle in cui viviamo noi oggi. È la storia di Grenouille, un orfano dotato di olfatto sovrumano che, pur di creare il profumo perfetto, che lo avrebbe reso amato da tutti gli uomini, diventa un killer spietato. Profumo è anche un romanzo di Luigi Capuana, scrittore italiano dell’Ottocento. È la storia di un giovane trentottenne dal carattere debole, schiacciato da una madre forte e autoritaria che ha un’incontrollata gelosia nei confronti della nuora Eugenia. Lei, a causa dello stress, si ammala di una malattia nervosa che ha una caratteristica strana: il suo corpo, senza alcuna causa, inizia ad emanare un forte profumo di zàgara, il fiore dell’arancio. La malattia, per la sua strana natura, metterà in crisi la coppia.
E poi c’è il piccolo capolavoro di Piero Chiara il racconto Ti sento, Giuditta. È la storia di un ex commerciante Amedeo Brovelli che nelle giornate di vento si mette sul molo, vicino al lago, e sente gli odori portati dal vento: l’odore del pane, delle vacche nelle campagne, del tabacco. Fino a che un giorno sente anche l’odore di Giuditta, una donna da lui amata, che era stata importante nella sua vita.
Solo pochi esempi dei tanti elencati da Giovanna Zucconi nel libro, che portano, senza alcun dubbio, ad una consapevole e attenta educazione verso i profumi e gli odori. A questo punto, invogliata dalla lettura inizio a praticare quell’esercizio di memoria consigliato dall’autrice, alla ricerca di quegli odori e profumi della mia vita. Il primo che ricordo è l’odore di affumicato che sentivo vicino al camino a casa dei miei nonni, agricoltori nelle campagne piacentine, odore che rimaneva sui vestiti anche quando si ritornava in città. Oppure l’indimenticabile emozione del profumo tenero che avevano miei bambini appena nati sulla loro pelle morbida, profumo che continuo a sentire ancora ora, quando mi avvicino a loro, nonostante ora siano adulti.
La sua voce è profumo di Giovanna Zucconi è una lettura profondamente colta che aiuta ad ampliare gli orizzonti non solo culturali ma anche emotivi e senza dubbio aiuta a comprendere in modo consapevole la complessità del mondo in cui viviamo.